venerdì 7 settembre 2012

Comportamento Rigido 2


Premessa
Nell’analisi privilegio i comportamenti duraturi e ripetuti nel tempo, perché più legati alla personalità; gli episodi sporadici, al contrario, è facile che vengano indotti da stimoli momentanei.
Per esempio, se io faccio sempre lo stesso percorso per andare al lavoro posso essere definito un abitudinario anche se qualche volta, per  il troppo traffico, ho provato strade alternative.
Preciso ancora che la mia analisi non si estende alle cause che inducono la persona a suonare in quel modo, perché, ammesso di riuscire a scoprirle, non mi aiutano nel raggiungere il mio obiettivo. Io voglio suonare con questa persona e aiutarla a suonare con gli altri.

Osservazioni
- Risalta subito il movimento rigido che trattiene la bacchetta sul metallofono e non lo lascia vibrare. È una costante di questa prima fase che dimostra una rigidità di approccio alla novità. Il metallofono infatti, se lasciato vibrare, produce un suono indefinito e non controllabile (vedi classificazione degli strumenti di Spaccazzocchi) ed è poco amato da chi ha un forte bisogno di controllo. A dimostrazione di ciò possiamo notare che più passa il tempo e più cresce la conoscenza dello strumento e viene lasciato vibrare lo strumento.

- Anche il movimento per toni congiunti (cioè si muove da un metallo a quello immediatamente vicino) lascia trasparire un approccio rigido. Si muove con circospezione e piccoli passi, tenendo tutto bene sott'occhio.

- La forza con cui colpisce lo strumento è la stessa con entrambe le mani e rimane invariata nel tempo; altro segno di rigidità.

- Il movimento sullo strumento è costante e ripetitivo tanto che riusciamo a percepire il ripetersi di una melodia; è il tipico comportamento di chi non si fida e cerca sicurezze.
Con il tempo si lancia in variazioni sia del movimento che della melodia e ciò denota un lento sciogliersi della rigidità e un inizio di perlustrazione.
Questi ultimi passaggi, seppure richiedono alcuni minuti, non sono molto lenti per un soggetto disabile e lasciano intravedere comunque una minima capacità di adattamento; non rimane fissa sulle proprie posizioni ma si adegua all'ambiente, anche se lentamente.

- Da notare anche che si muove sullo strumento con entrambe le mani, prima alternate e poi in contemporanea, come se non avesse predilezione per nessuna. Infatti perlustra da subito tutto lo strumentario fermandosi su una nota per volta, ripetendola più volte.

- Le mani non si incrociano e i passaggi da una nota all'altra sono sempre lenti, a dimostrazione di un controllo di sé.

- Alterna momenti di staticità sulle stesse note a momenti di passaggio fra diverse note; come se dopo aver conquistato una nuova esperienza avesse bisogno di confermarla. L'irregolarità di quest'alternanza può far anche pensare a momenti di assenza in cui ripete il movimento in modo stereotipato, ma in tal caso l'intensità del colpo dovrebbe subire qualche variazione.

Intervento

Qualunque tipo di approccio ad una simile personalità deve contemplare un lungo periodo di osservazione senza intervento; occorre confrontare nel tempo i movimenti e i segnali di apertura. Solo quando questi segnali saranno costanti, cioè non sporadici, sarà possibile intervenire.
Avvicinarsi a questa persona richiede piccoli interventi di breve durata e una costante verifica delle risposte; probabilmente ad ogni intervento ritornerà ad una fase di rigidità. Quando ciò non avverrà più, o più realisticamente, quando avverrà lentamente o con una rigidità inferiore, allora potremo pensare di essere stati accettati e proseguire con un intervento più deciso.
Il mio consiglio per un intervento di musicoterapia è di lavorare proprio sui tempi di adattamento agli stimoli.
Proponendo vari stimoli di durata sempre maggiore (da un secondo in su) e con un intervallo sempre minore fra uno stimolo e il successivo (cominciando ogni 30 minuti) si abituerà la persona a confrontarsi con le novità e si stimoleranno nuove capacità di reazione che porteranno la persona ad aprirsi sempre più a nuove relazioni.
Il tipo di stimoli da proporre devono dedursi dall'osservazione iniziale; si parte ovviamente da ciò che piace al singolo paziente per effettuare cambiamenti piccoli e poi sempre maggiori.

Nessun commento:

Posta un commento