Alla
fine di questa carrellata di informazioni sulle emozioni occorre decidere a
quale teoria aderire e, di conseguenza, quali principi applicare nella gestione
delle emozioni.
Chi
ha studiato ad Assisi ha conosciuto la tabella di Plutchik, che ritengo tuttora
valida e ve la propongo nella versione più simpatica che conosco.
Ho
trovato diverse traduzioni di questa tabella, poiché non sempre il nome delle emozioni
corrisponde allo stesso sentire da un Paese ad un altro.
Questa
è la mia tabella:
Questa
tabella è interessante sotto diversi aspetti che analizzeremo un po’ per volta.
Anzitutto
notiamo dalla foto che ci sono emozioni poste sopra i petali del fiore ed altre fuori.
Quelle sui petali sono considerate emozioni di Primo Livello, quelle che
sperimentiamo tutti con maggior frequenza perché sono le prime a nascere in
occasione di un evento.
Ogni
petalo poi raggruppa più emozioni considerate simili per il sentire, ma allo
stesso tempo le distingue per livello energetico: ad esempio si valorizza la vicinanza
di Serenità, Gioia ed Estasi raggruppandole nello stesso
petalo ma al contempo se ne sottolinea la diversità mostrano come la Serenità
sia meno intensa della Gioia ed
entrambe meno intense dell’Estasi.
L’intensità
è il livello di coinvolgimento personale in quella particolare situazione: infatti reagiamo diversamente se a tavola troviamo la solita minestra, un piatto
invitante o il nostro piatto preferito.
Le
Emozioni poste al di fuori del fiore sono considerate di Secondo Livello e
sono le emozioni nate dall’incontro delle due emozioni poste ai lati.
Possiamo
quindi definire l’Ottimismo come la somma di Aspettativa e Gioia.
In
occasione di un evento è difficile che nascano due emozioni
contemporaneamente; è più facile che il passare del tempo (fossero anche
minuti) porti al nascere di un'emozione diversa che non sostituisce la prima ma
la accompagna, generando così un'emozione di Secondo livello.
Per
ora mi fermo qui.
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