mercoledì 5 dicembre 2012

MusicoTerapia è Vivere l'Adesso



Qualche settimana fa mi è arrivata questa immagine; certo è  una delle solite frasette che girano spesso in rete, ma per me è stato lo stimolo per un’ennesima riflessione su come vivo io la musicoterapia.
Una delle cose che mi riesce difficile ancora adesso è spiegare cos’è la MT a chi non ne sa nulla; cosa facciamo noi di diverso da un educatore, un medico o uno psicologo?
Non parlo del mezzo relazionale che, ovviamente, è unico; né dell’obiettivo ultimo del nostro percorso: noi sviluppiamo relazioni attraverso la musica.
Ma c’è di più.
Qual è lo scopo delle nostre singole azioni? Perché, se un dato paziente manifesta quel comportamento, c’è bisogno della nostra figura e non di un’altra?

Perché noi quel comportamento lo viviamo! Lo attraversiamo insieme al nostro paziente.

Altre figure osservano quel comportamento per cercarne le cause e stabilirne le cure, e sono mestieri con cui è importante collaborare per il benessere ultimo del paziente.
Tuttavia, chiedersi il “perché” di un comportamento significa indagare nel passato di una persona con la speranza che ciò le porti un miglioramento nel futuro.
Ma il presente? Chi vive il presente insieme a quella persona?
Per noi musicoterapisti quel comportamento non è il sintomo di una patologia ma una forma di espressione con cui entrare in contatto. Quel comportamento   “è”   il nostro paziente in quel momento.
È una differenza non da poco che forse abbiamo sperimentato anche sulla nostra pelle; quanti consigli inutili hanno riempito i nostri momenti difficili mentre ci siamo sentiti soli dentro al nostro problema.
Molto spesso si pensa di aiutare chi vive una difficoltà sviandola dal presente e facendole pensare al futuro.
Nella frase del Dalai Lama leggo invece un invito a stare nel presente e viverlo per quello che è; il difficile compito di chi vuole essere davvero di aiuto agli altri è ESSERGLI VICINO NEL PRESENTE.
Se oggi Matteo batte un legnetto o resta zitto per un’ora, è importante essere li con lui a battere quel legnetto o restare zitti.

Quando tratti una malattia puoi vincere o perdere. Quando ti prendi cura di una persona vinci sempre, qualunque sia il risultato.
Patch Adams

Secondo Plutchik AMORE è un’emozione composta dalla unione di GIOIA e ACCETTAZIONE. Ed è tutto dire.
Lasciamo ai medici l’indagine di cause e colpe; noi occupiamoci della persona, adesso; accettandola per quella che è.

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