Dopo sedici anni di lavoro in campo sociale mi viene ancora un brivido lungo la schiena quando sento un professionista dire: "gli utenti vengono prima di tutto".
Nella mia esperienza, dietro questa frase ho trovato spesso un grande vuoto umano.
Prima di essere professionisti, siamo persone, chiamate a crescere e migliorarci continuamente, perché è questo che offriamo quotidianamente alle persone con cui lavoriamo.
Solo lavorando continuamente sul nostro benessere possiamo offrire benessere a qualcuno.
Qualcuno pensa davvero che ciò che facciamo sia più importante di "COME" lo facciamo?
Possiamo forse ridurre il nostro lavoro ad una mero svolgimento di azioni e sorrisi?
Può un professionista preoccuparsi più della buona riuscita dell'attività che del proprio modo di vivere la relazione?
Può un responsabile preoccuparsi più della perfetta organizzazione che dei rapporti umani e del clima di benessere dei, e fra i, propri collaboratori?
E' questo che significa "aiutare l'altro"?
Raramente cito uno psicologo, ma non trovo parole migliori di quelle di Jung.
Nella mia esperienza, dietro questa frase ho trovato spesso un grande vuoto umano.
Prima di essere professionisti, siamo persone, chiamate a crescere e migliorarci continuamente, perché è questo che offriamo quotidianamente alle persone con cui lavoriamo.
Solo lavorando continuamente sul nostro benessere possiamo offrire benessere a qualcuno.
Qualcuno pensa davvero che ciò che facciamo sia più importante di "COME" lo facciamo?
Possiamo forse ridurre il nostro lavoro ad una mero svolgimento di azioni e sorrisi?
Può un professionista preoccuparsi più della buona riuscita dell'attività che del proprio modo di vivere la relazione?
Può un responsabile preoccuparsi più della perfetta organizzazione che dei rapporti umani e del clima di benessere dei, e fra i, propri collaboratori?
E' questo che significa "aiutare l'altro"?
Raramente cito uno psicologo, ma non trovo parole migliori di quelle di Jung.
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